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- Posted: 29 Gennaio 2021
- Category: Tribù famigliari
Margherita
Gioca abilmente con le parole, si destreggia con abilità negli accompagnamenti dei figli, ha un lavoro ufficiale che la appaga, non perde di vista i bisogni delle amiche, ha un’anima allegra ma sabauda e un marito che apprezza i suoi mille buoni propositi ed interessi per la vita. In dote ha ereditato una bella genetica che la rende un’eterna ragazza. AZZ che fortuna!
E’ Margherita, mamma di Sofia e Lorenzo, anche nota come Mrs Bean nel suo imperdibile blog che dal 2015 cura con la passione di un’amante nei momenti clandestini dagli impegni famigliari.
In quale momento hai compreso che l’infanzia era finita?
Ho preso coscienza che l’infanzia era davvero finita, quando alla mia richiesta di “Avete bisogno?” mi hanno delicatamente fatto capire che non era più il caso, potevo in qualche modo rilassarmi.
“Magari domani mattina ti accompagno in macchina, che inizia a fare freddino e almeno arrivi presto”. “No mamma tranquilla, arrivo prima con la metro e poi ho l’appuntamento all’angolo con gli altri, passiamo in panetteria e poi dritti a scuola”.
“Cosa volete di buono questa sera? Cotolette impanate e patatine?” “No grazie mamma, io mi preparo un’insalatona con tonno, mais e feta, è un pasto più leggero”.
“Che ne dici di invitare un tuo amico giovedì prossimo?” “Grazie mamma, poi ci penso”.
Descrivi i tuoi figli in una frase:
Sofia è vulcanica, solare, sensibile e attenta ai dettagli.
Lorenzo è intraprendente, positivo, coraggioso e un po’ permaloso.
Qual è la cosa che fanno regolarmente e ti fa più arrabbiare?
Regolarmente non si fanno il letto, disseminano nel bagno vestiti da lavare, litigano per chi deve apparecchiare o caricare la lavastoviglie. Ecco in quei casi scatta la mia frase tipica che segnala che hanno superato il limite o piuttosto che io sono arrivata al limite “Sono un puma!!!”
Qual è la cosa che ti fa più piacere?
La cosa che più mi colpisce e mi fa piacere è quando si dedicano spontaneamente agli altri, quando vengo a scoprire che hanno fatto la sorpresa alla nonna con una telefonata o una visita, quando corrono in aiuto di qualche amico o amica in difficoltà, o quando si sostengono e si confidano tra fratelli nei momenti difficili. Li sento bisbigliare e raccontarsi e lo trovo bellissimo!
Quando ti capita di vedere in loro gli stessi atteggiamenti di quando erano piccoli?
Mi capita di vedere gli stessi atteggiamenti di quando erano piccoli quando dormono e assumono le stesse espressioni e posizioni, o quando sono più fragili, quando li vedi di nuovo avvicinarsi e magari rintanarsi nel lettone senza dirti nulla, come approdo in un posto sicuro, che mette in salvo e assicura un senso di riparo.
Le grandi liti sono dovute a…
…concessioni di uscite, richieste eccessive dell’ultimo ritrovato di tecnologia o l’ultimo modello di anfibi. In generale mi sento di dar loro fiducia e di concedere libertà e la possibilità di sperimentarsi in situazioni nuove, ma quando arrivano richieste che reputo esagerate, orari improbabili di uscite dalla discoteca o anche richieste di budget elevate, accompagnate dalla frase “Però gli altri miei amici possono, però i miei amici lo hanno già”, ecco in quel caso scattano le liti e la miccia può accendersi proprio per quel confronto non richiesto che irrita e mette in difficoltà.
Il modo migliore per rappacificarsi è…
Lasciar passare la tempesta e chiedersi scusa. Mi è capitato di chiedere loro scusa per il mio nervosismo o per risposte troppo pungenti. E viceversa è capitato che loro mi girassero intorno per farmi capire che volevano riaprire un dialogo finito male. Solitamente la cucina è il luogo delle litigate e relative rappacificazioni: intorno al tavolo a cena si innescano accese discussioni che si concludono poi verso sera, in cucina, con una tisana calda e qualche parola di tregua.
Da piccoli dicevano sempre:
“Mamma, cosa abbiamo organizzato per questo sabato sera? Con quali amici ci vediamo?”
Ora dicono sempre:
“Mamma stai invecchiando, non ti ricordi le cose che dici e non ascolti le cose che ti diciamo”
Appena transitate nell’età adulta ti aspetti che diranno…?
“Mamma sei proprio invecchiata, ti dobbiamo sempre ripetere e ricordare tutto!”
Cosa ti auguri per loro, che sogni speri possano realizzare?
Mi auguro soprattutto che ascoltino la propria voce interiore, quella che parte da lontano e si insinua come un seme, che sappiano scegliere una strada, che diano spazio ai richiami profondi. Che riescano a scoprire quel piccolo talento che si intravede all’orizzonte, inclinazione o attitudine che sia.
Qual è il miglior consiglio che ti ha dato qualcuno a proposito dei figli adolescenti?
Forse mia mamma, dicendomi che è molto più difficile dare fiducia e assegnare loro responsabilità, piuttosto che negarla e tenerli sotto controllo.
Scrivi una domanda a cui ti piacerebbe rispondere… e poi rispondi 🙂
Cosa pensi dei tuoi figli?
Penso che mi abbiano rivoluzionato la vita ed è una gioia e una risorsa grande accompagnarli nel loro percorso, nonostante i giorni di fatica. Sono una fonte di stimolo e di miglioramento continuo!
E per concludere:
Voglio ricordami più spesso di quando sono stata adolescente e di quante altalene emotive ho vissuto in quegli anni. Mi aiuterebbe ad essere più indulgente e a capire che è tutto normale. Di qui si deve passare!!!